ONCOLOGI, 400 MILIONI EURO L’ANNO COSTO ‘MIGRAZIONI SANITARIE’

(ANSA) – ROMA, 7 MAG – Più del 50% dei pazienti italiani colpiti da tumori rari è costretto a migrare e a curarsi fuori Regione. Si tratta di circa 160.000 persone ogni anno, che si muovono alla ricerca di centri con maggiore esperienza e con le tecnologie più avanzate. Il valore economico annuo di queste migrazioni sanitarie è stimato in 400 milioni di euro. Il dato emerge dal I Congresso Nazionale IART (Italian Association Rare Tumors) in corso a Cremona. “I costi reali per la gestione complessiva di queste patologie non sono noti – spiega Fernando Cirillo, presidente IART e chirurgo oncologo agli Istituti Ospitalieri di Cremona -. Molte prestazioni improprie hanno costi spesso elevati, senza considerare la dilatazione dei tempi necessari per raggiungere una diagnosi certa e una terapia dedicata. Questi percorsi diagnostici e terapeutici inadeguati possono incidere sfavorevolmente sulla prognosi e sull’equilibrio psicologico del paziente, con una moltiplicazione di ulteriori spese per la riabilitazione non solo fisica. La nostra ‘scuola’ con la IART – spiega – insegna ai clinici appunto come riconoscere e affrontare al meglio queste neoplasie”. Ogni anno vengono diagnosticati in Italia oltre 70.000 tumori rari, circa il 20% di tutte le neoplasie. I più frequenti sono i sarcomi dei tessuti molli (circa 3000 nuovi casi ogni anno), i tumori neuroendocrini (con circa 5 casi su 100.000 abitanti per anno) e i GIST (tumori stromali gastrointestinali, con circa 2 casi su 100.000 abitanti per anno). La buona notizia, però, è che negli ultimi anni, sottolinea Cirillo, ”si è sviluppato un crescente interesse per i tumori rari, ma questa condizione è stata stimolata dalla produzione e dalla vendita di nuove molecole, infatti alcune sono utilizzate anche nella terapia di tumori più frequenti”. Questo significa che la ricerca per i tumori rari, conclude il presidente IART, ”è finalmente uscita da una sofferta, storica nicchia elitaria e oggi offre il suo contributo per portare vantaggio a tutti i pazienti”.

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