Unical chiude a Crotone

In diciassette si sono laureati ieri al “Polo universitario di Crotone”, in via Saffo. Tredici studentesse e quattro studenti, hanno concluso con successo il corso di laurea triennale in Scienze del servizio sociale, presso la sede distaccata dell’università della Calabria. Una sede quella crotonese, che purtroppo, però, tra un anno chiuderà i battenti. Quindi insieme alla gioia, ieri, si respirava anche molta amarezza, mista a rassegnazione, tra i docenti, il personale e gli studenti per la sorte che toccherà all’intero Polo, con la chiusura tra un anno accademico, sia della facoltà dei servizi sociali che della facoltà di ingegneria logistica.
Ieri però, si festeggiava: è stata tanta l’emozione dei protagonisti al momento della discussione delle tesi, in una aula stracolma di familiari ed amici. Dopo la proclamazione da parte della commissione esaminatrice, i nuovi dottori in Scienze del servizio sociale, sono stati incoronati con la classica ghirlanda di foglie d’alloro intrecciate con l’immancabile nastro rosso.
Ed ecco i nomi dei laureati: Arianna Abate, Franca Aiello, Francesca Caria, Luigi Colosimo, Pasquale Colurcio, Maria Vittoria Corasaniti, Rosalia Cropanese, Maria Dragone, Teresa Elia, Antonietta Esposito, Giuseppe Longo, Antonia Pesce, Rossella Poerio, Luigi Rizzuti, Danila Scerbo, Olga Scicchitano e Filomena Scigliano. All’uscita dalla facoltà abbiamo incontrato alcuni di loro. Francesca Caria, che ha presentato una tesi sul Centro per richiedenti asilo di Sant’Anna, di Isola Capo Rizzuto, ha avuto un bel 110, ed era molto soddisfatta. Franca Aiello ha condotto una interessante ricerca sulle cause delle devianze adolescenziali nel Crotonese, tra cui l’uso di sostanze stupefacenti. Un bel 110 e lode per la tesi sui disturbi d’ansia, di Luigi Colosimo, che aveva sua mamma, vicino a sé: «Sono soddisfatta ed orgogliosa di Luigi. – ha esclamato la signora Clara – È proprio bravo!» Maria Dragone si è commossa dopo aver discusso la tesi, ed aver ricevuto un applauso scrosciante da parte di tutto il pubblico.
Di fobia sociale ha dibattuto Maria Vittoria Corasaniti, mentre Rosalia Cropanese, di Petilia Policastro, ha avuto 110/110, con una bella tesi sui bambini migranti e sul loro inserimento nelle scuole di Isola Capo Rizzuto.
Molto soddisfatti i docenti della commissione, formata dal presidente prof. Antonio Costabile e dai professori: Mario Caserta, Anna Elia, Walter Greco, Donatella Loprieno, Giorgio Marcello, Paolo Sesti e Franco Tricoli. L’ex procuratore della Repubblica Tricoli ha commentato con toni soddisfattu l’esito della seduta di laurea: «Questa seduta, come le precedenti, è andata bene. Si sta dimostrando che questi ragazzi si impegnano e lavorano». «Peccato però – ha aggiunto – che hanno fatto morire l’università a Crotone. È giuridicamente impossibile resuscitarla».
Con il professore di sociologia politica, Walter Greco, in un momento di pausa, abbiamo discusso sui motivi della chiusura del Polo. «Come al solito, – ha affermato Greco – anche questa volta, dobbiamo riconoscere che gli studenti di Crotone riescono a raggiungere livelli encomiabili: sono bravi! Peccato, purtroppo, che l’anno prossimo questo polo chiuda, per motivi politici». «La chiusura – ha aggiunto – di queste facoltà crotonesi, oramai è decretata. È il terzo anno consecutivo che non immatricoliamo più studenti. Certamente, per questo territorio, questo fatto rappresenta una perdita culturale significativa». «L’università – ha spiegato – non serve solo a produrre laureati, anche se questa finalità è molto importante, ma serve per produrre ricerche, indagini ed analisi sul territorio. Certo, oggi si laureano 17 persone e con voti alti, però si chiude lo stesso». «Evidentemente – ha osservato il sociologo – mantenere l’università a Crotone, non è una priorità degli amministratori, di destra o di sinistra, di questa provincia». «È stato un onere ma anche un piacere – ha concluso – per tanti professori, che avevano scommesso su questo territorio, tenere viva questa struttura». Anche la segretaria del Polo didattico, Marisa Rubino, era molto amareggiata: «Da due anni non ci sono nuove immatricolazioni – ha confermato – Il prossimo anno si chiudono i battenti. Quest’anno ci sono stati ulteriori tagli e la struttura funzionerà ancora un anno, grazie ad un gruppo di professori che verranno regolarmente dall’università di Cosenza, volontariamente ed a titolo gratuito». «Io sono qui dall’apertura del Polo – ha proseguito Rubino – i docenti seguono i ragazzi, uno per uno. Era una vera fortuna avere queste facoltà, in un territorio così disagiato». Rubino s’è soffermata a criticare la classe politica locale e gli amministratori che secondo il suo parere hanno mostrato disinteresse per la sorte del Polo didattico di Tufolo: «Non si sono mai visti neppure gli assessori con delega all’università».
«È un peccato che chiuda – ha poi aggiunto – ad Agosto sono venuti tantissimi studenti a chiedere l’iscrizione. E se ne sono andati via, insieme ai loro familiari, molto delusi. Che faranno ora, questi ragazzi?».

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