Ritrovato lo stellario rubato a Castelsilano

ImageE’ stato ritrovato lo stellario, realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, rubato nella notte tra il primo e il 2 gennaio nella Chiesa Madre di Castelsilano. Ignoti avevano forzato la porta della Sacrestia e disattivato l’allarme.A ritrovarlo su corso Vittorio Emanuele è stato l’assessore comunale Pietro Scalise. Lo stellario, che impreziosiva la statua della Beata Vergine Immacolata, risalente alla metà dell’Ottocento e recentemente restaurata, era chiuso in una busta di plastica e abbandonato in strada.Lo stellario, tra l’altro, era stato benedetto in Vaticano da Papa Francesco, lo scorso 23 ottobre. Realizzato interamente a mano in argento, con laminatura in oro, è formato da una raggiera che sorregge 12 stelle e 300 pietre, montati a pavé.

 

 

 

 

 

 

 

 

Rubato lo stellario dell’Immacolata Concezione a Castelsilano

ImageRubato, nella Chiesa Madre di Castelsilano, in provincia di Crotone, nella notte tra l’uno e il due gennaio, un prezioso stellario realizzato dal maestro orafo Michele Affidato e donato alla Vergine dai parrocchiani della cittadina montana. Sul furto indagano i Carabinieri.Lo stellario era stato benedetto in Vaticano  Papa Francesco, lo scorso 23 ottobre. Realizzato interamente a mano in argento, con laminatura in oro, e’ formato da una raggiera che sorregge 12 stelle e 300 pietre, montati a pavé. La cerimonia di incoronazione è avvenuta l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione alla presenza del parroco della Chiesa Madre, don Francesco De Simone, di una delegazione di cittadini, del sindaco Pietro Luigi Brisinda, del vicepresidente della Provincia di Crotone Pietro Durante, del sindaco di Savelli Franco Spina, delle autorità civili e militari. Per l’occasione erano giunte da Roma e da Milano anche due delegazioni delle suore Figlie dell’Immacolata Concezione. A questa statua e al culto alla Madonna è infatti legata la nascita di una congregazione di suore operanti principalmente in Argentina e in altri paesi del Sud America. Si deve, tra l’altro, a madre Eufrasia Iaconis, originaria di Castelsilano, la fondazione delle Suore Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires. “Un gesto inconsueto – ha raccontato all’Adnkronos Giuseppe Foglia – Un furto in piena regola, forse commesso da professionisti. Ho visto persone piangere dinanzi alla Vergine spoglia del suo stellario- ha aggiunto- Anch’io mi sono commosso. Con questo gesto, non e’ stato violato soltanto un luogo sacro, ma e’ stata attaccata un’intera comunita’ che, insieme al suo parroco, aveva fortemente voluto la realizzazione dello stellario. Nel pomeriggio dopo la santa messa, sempre nella chiesa madre si sono succedute diverse riflessioni a cui ha fatto seguito una manifestazione, alla quale hanno preso parte, numerosi cittadini e autorità, per esprimere con fermezza il disappunto di fronte a quanto accaduto”.

 

 

 

 

Rosy Canale torna in libertà e viene allontanata da una festa

E’ tornata in libertà Rosy Canale, alla donna è stata notificata la decisione assunta dal Tribunale del Riesame, che con propria ordinanza su richiesta dell’avvocato Giancarlo Liberati, ha revocato le misure cautelari degli arresti domiciliari a Rosy Canale. Torna libera dunque l’ex presidente dell’associazione “Movimento donne di San Luca”, che era stata arrestata il 12 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione Inganno per truffa e malversazione, reati entrambi senza alcun legame con l’associazione mafiosa di cui erano accusati altri indagati della medesima operazione. La vigilia di Natale Canale si era dimessa da ogni carica in seno all’associazione interrompendo al contempo lo sciopero della fame che aveva iniziato quando il gip non aveva accolto la sua richiesta di revoca dei domiciliari. L’arresto della Canale risale al 12 dicembre a seguito dell’operazione “Inganno” dai carabinieri di Reggio Calabria che hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare, di cui cinque in carcere e un arresto domiciliare, nei confronti di alcuni ex amministratori comunali di San Luca e di imprenditori a vario titolo indagati per associazione a delinquere di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni e reati contro la pubblica amministrazione con l’aggravante di avere agito per agevolare la “locale” di ‘ndrangheta di San Luca. I carabinieri Reggio Calabria hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare, di cui cinque in carcere e un arresto domiciliare, nei confronti di alcuni ex amministratori comunali di San Luca e di imprenditori a vario titolo indagati per associazione a delinquere di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni e reati contro la pubblica amministrazione con l’aggravante di avere agito per agevolare la “locale” di ‘ndrangheta di San Luca. Nel corso delle indagini sarebbero emerse le responsabilità in ordine a condotte di truffa aggravata e peculato – non aggravate dalla condotta mafiosa – a carico di Rosy Canale, nota per il suo impegno antimafia come coordinatrice del “Movimento delle donne di San Luca”,associazione creata con finalità di sostegno sociale. Rosy Canale, la dimissionaria presidente dell’Associazione Movimento Donne di San Luca, arrestata e posta ai domiciliari lo scorso 12 dicembre per truffa e malversazione nell’ambito dell’operazione “Inganno”, poi rimessa in libertà dal Tribunale del Riesame alla vigilia di Capodanno, sostiene di essere stata “additata” come indesiderata all’interno di un locale a causa della “gogna mediatica” cui sarebbe stata sottoposta. La notizia è stata diffusa dal legale della donna, l’avvocato Giancarlo Liberati, il quale ha raccontato che la sua assistita, poco dopo la mezzanotte del primo gennaio si è recato in compagnia di un’amica pittrice in un locale di Reggio Calabria, dove erano in mostra alcune opere. Stando sempre al racconto della stessa Canale, l’amica sarebbe stata chiamata in disparte dall’organizzatore e da altre due persone, che avrebbero comunicato che la presenza della Canale nel locale non era gradita “facendo generico riferimento – rivela l’avv. Liberati – alla vicenda giudiziaria in cui è stata di recente coinvolta”. Le donne sono a quel punto uscite dal locale. Questo il commento che Canale ha voluto diffondere tramite il legale: “Il cammino della legalità non si nutre di falsi moralismi né di retaggi culturali di perbenismo ipocrita ma solo di coerenza ed integrità ma ciò che maggiormente sconvolge è che il tessuto sociale ed in particolare i professionisti e la classe dirigente di questa città che sostiene di promuovere la cultura, l’arte, un sano stile di vita e soprattutto l’emancipazione, raggiunga livelli così bassi con tali incomprensibili atteggiamenti che possono essere giustificati solo dal pregiudizio e dall’ignoranza, intesa come assoluta disconoscenza di fatti e circostanze che oggi riguardano la mia persona, ieri hanno riguardato e distrutto altre persone poi risultate innocenti all’esito di un giusto processo e domani, chissà potrà riguardare chiunque, compreso chi oggi si è scandalizzato della mia scomoda ed indesiderata presenza”nel suo locale”. (AGI)

Incidenti stradali e incendi a Cosenza: un avvio d’anno negativo

Stava piovendo, leggermente, quando la Nissan Micra alla cui guidata era un agente di polizia di Cosenza che viaggiava con la moglie e due amiche, una madre e figlia, si è scontrata con la Fiat Punto, guidata da un trentaduenne rimasto ferito. Le due auto, secondo la polizia stradale, sono sbandate sul rettilineo, urtandosi tra di loro e impattando contro i guardrail. Due delle donne a bordo della Nissan sono state così sbalzate fuori dall’abitacolo per poi essere state investite da un’altra auto in transito sull’autostrada.Questa la ricostruzione effettuata del tragico incidente che ha funestato la notte dello scorso Capodanno e che è costato la vita aCarmela Prezioso, 76 anni, e Giuliana Garritano, 41 anni, madre e figlia, letteralmente straziate dall’auto di passaggio ed il cui conducente non si sarebbe fermato. La terza donna versa in gravi condizioni, in prognosi riservata, nell’ospedale di Cosenza.

Gli agenti della Polstrada del distaccamento di Cosenza Nord –ascoltati alcuni automobilisti che hanno assistito alla tragedia fornendo anche alcune lettere della targa e visionate le registrazioni delle telecamere presenti sul tratto – avrebbero però raccolto alcuni elementi utili per poter risalire all’identificazione dell’investitore ed così che è subito scattata quella potremmo definire la caccia al presunto “pirata” della strada che non si sarebbe fermato a soccorre le vittime. Non si esclude che anche altre vetture possano essere state coinvolte nel sanguinoso incidente stradale. Mentre i carabinieri indagavano sull’accaduto, nella mattinata del due gennaio us, si è costituito il “pirata” della strada che ha causato la morte delle due donne, madre e figlia. Si tratta, per quanto si è saputo al momento, di un cosentino. La sua auto, una station wagon, è stata sequestrata. Secondo le prime notizie, la vettura riporta tracce dell’impatto.La Polstrada stava esaminando tutte le registrazioni effettuate sull’autostrada A/3 nelle ore immediatamente precedenti e successive all’incidente costato la vita alle due donne che, erano scampate ad un incidente stradale, ma si trovavano sulla carreggiata e un’auto le ha investite e uccise. Il conducente non si è fermato per prestare soccorso, ma gli altri occupanti delle auto coinvolte nell’incidente, che sono rimasti feriti, hanno preso nota di una parte della targa dell’auto. (AGI) La città di Cosenza è stata inoltre turbata da un incendio sviluppatosi nei pressi del municipio cittadino. Le fiamme hanno causato una vittima l’incendio che si è sviluppato in un appartamento nel centro di Cosenza, in via Sertorio Quattromani, nel pomeriggio di oggi. Si tratta di un settantenne, un anziano sarto, Vincenzo Tavella, originario del vibonese ma trapiantato in città dagli anni ’60. Il cadavere dell’uomo è stato trovato completamente carbonizzato. Nell’incendio è rimasta ferita anche una donna. Altre persone si sono messe in salvo calandosi dal balcone dell’appartamento, situato al secondo piano di una palazzina. Sul posto Vigili del Fuoco e Carabinieri. Nella serata del 3 gennaio sempre nel cosentino,i vigili del fuoco di Cosenza sono intervenuti nel centro di Mendicino per un incidente stradale che ha coinvolto tre autovetture; sul posto è intervenuta anche l’autogrù per le operazioni necessarie. Nell’impatto ha perso la vita un giovane ventiduenne di Mendicino; nell’incidente sono rimaste ferite quattro persone subito soccorse e trasportate in ospedale dal 118. Inviati i feriti in ospedale i vigili del fuoco hanno poi messo in sicurezza i veicoli coinvolti e lo scenario dell’incidente. Terminati i rilievi, la strada è stata sgombrata e riaperta al traffico veicolare. Ed è in coma la ragazza vittima di un incidente avvenuto nella notte a Cosenza sulla strada statale 107 nel tratto che passa in città, nei pressi del Comando provinciale dei carabinieri e della Motorizzazione Civile. La ragazza avrebbe perso il controllo della propria autovettura, finendo fuori strada. Sbalzata fuori dal veicolo, è stata soccorsa e portata nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Ha riportato fratture alle gambe e alle braccia ed è stata gia’ sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. Intanto sono in prognosi riservata due dei 4 feriti dell’incidente che,ha causato la morte del ventenne, Sergio Cribari, di Cosenza. I feriti erano stato ricoverati con codice verde, ma per due di loro i sanitari hanno poi deciso di riservare la prognosi. (AGI)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nuovi nati e tuffo di capodanno: nel rispetto della tradizione

E’ l’azzurro il colore del nuovo anno per la Calabria. Azzurro come il fiocco che campeggia sulle porte di tre famiglie calabresi, quelle in cui sono venuti alla luce i primi nati di questo nuovo anno. A Catanzaro il primo nato del 2014 in Calabria: si tratta del piccolo Grabriel, due chili e 980 grammi di peso, nato all’una del primo gennaio al Pugliese Ciaccio. Venti minuti dopo, invece, un altro fiocco azzurro, a Cosenza, dove è venuto alla luce un bimbo di 2,64 chilogrammi. Ultimo a vedere la luce, ancora una maschietto, Vincenzo, di 3,8 chili, nato alle 6:53 negli ospedali Riuniti di Reggio Calabria.Tuffarsi in mare a Capodanno è una tradizione a cui molti calabresi coraggiosi non rinunciano,giovani,anziani,adulti e donne.Sempre nel segno della tradizione i tuffi in mare su alcune delle più belle spiagge della Calabria. Da Soverato a Reggio Calabria, da Crotone, a Ciro e Catanzaro Lido tanti i coraggiosi che si sono ritrovati in spiaggia per il tuffo di capodanno. A Reggio Calabria la pioggia non ha scoraggiato chi ha deciso di sfidare il gelo del mare Un tuffo quest’anno che ha voluto ricordare Mimì Fortugno, l’ex direttore del Lido Comunale che per 40 anni è stato l’organizzatore di questa vecchia tradizione.

RIECCOMI

1236096_10201887787546974_919647622_nTra alti e bassi e dopo un lungo periodo torno ad occuparmi del mio blog. Questa volta prometto costanza per quanti mi hanno seguito e per quanti intenderanno farlo. A differenza del passato non mi limiterò a riportare episodi di cronaca, politica e spettacolo ma racconterò le mie impressioni su ciò che mi ruota intorno. La mia terra è meravigliosa, spesso molto spesso viene raccontata negativamente, dobbiamo fare in modo che il positivo emerga. Oggi più che mai diventa fondamentale far conoscere la vera faccia di una terra fatta innumerevoli bellezze naturali e di tanta gente positiva, gente laboriosa e umile. Troppo spesso si balza agli onori della cronaca per episodi legati alla criminalità organizzata, sappiamo bene che è così ma  dobbiamo fare in modo che ciò non accada più. Dobbiamo lavorare, insieme dobbiamo invertire questa tendenza. del resto la storia, la nostra storia parla chiaro. Basta documentarsi per capire che c’è una pagina della nostra storia che n on si vuole far emergere, una pagina in cui emerge chiaro tutto il potenziale di uomini e territori. Di tutto ciò dobbiamo solo prendere consapevolezza, capire che siamo una forza positiva. Una forza positiva che non possiamo continuare ad ignorare, non possiamo più consentire che popolazioni come la nostra siano private di tutto, impoverite per essere resi “schiavi”, del ricco di turno, del politico di turno. Non possiamo più farci privare di quanto di bello abbiamo. Occorre reagire. Più guardo la mia terra e più m i rendo conto di amarla follementeLa mia terra, io l’amo. Nel bene e nel male la amo.